giovedì 16 dicembre 2010

Si riparte per il Giappone! Viaggio 2011

Fra Marzo e Aprile 2011 tornerò per due settimane in Giappone.

Dopo mesi e mesi di attesa (e pochissimi giorni di ferie, apposta per riuscire a fare due settimane) sono riusciuto a mettere le basi per questo secondo viaggio. Questa volta vado con mio fratello e per fortuna sono riuscito a trovare una buona offerta (i 450€ del primo viaggio credo che non mi ricapiterà mai più) Alitalia, andata e ritorno circa 600€ a testa.

Destinazioni, cose da vedere e fare ecc.. tutto ancora da decidere.

venerdì 18 giugno 2010

Giappone: Costo del Viaggio

Prezzi a persona. N.B. Nelle camere con prezzo per camera, ho diviso per il numero di persone (2)

VOLO A/R (Bologna-Roma-Tokyo/Osaka-Roma-Bologna)
= circa 450€
JAPAN RAIL PASS = circa 250€
METRO TOKYO = circa 25€
TAXI = circa 30€
Hotel Tokyo - Grand Prince Hotel Akasaka = 260€
Ryokan Nikko - Annex Turtle Hotori An = 49€

Ryokan Takayama - Tanabe = 146€

Ryokan Kyoto - Nishitomiya = 130€

Hotel Kyoto - Granvia = 180€

TOTALE ALLOGGI = 765€
CIBO/BEVANDE = circa 275€
TICKET ATTRAZIONI = circa 35€
SOUVENIR = circa 100€
CD MUSICALI = circa 70€

TOTALE = circa 2000€

Elenco Post

Viaggio di andata
Tokyo - Da Narita all'albergo
Tokyo - Albergo e BelleVie
Tokyo - Akihabara
Tokyo - Asakusa
Tokyo - Ginza e Shibuya
Tokyo - Ueno Park
Tokyo - Parco dell'Imperatore, Shibuya e Roppongi
Tokyo - Harajuku
Tokyo - Shinjuku
Tokyo - Palazzo Imperiale e Parco di Kitanomaru
Nikko - Viaggio e arrivo
Nikko - Templie e passeggiata
Da Nikko a Takayama
Takayama - Ryokan e passeggiata serale
Takayama - Passeggiata diurna
Da Takayama a Kyoto
Kyoto - Arrivo e ryokan
Kyoto - Fushimi Inari
Kyoto - Padiglione d'oro e Padiglione d'argento
Nara
Kyoto - Ultima sera
Viaggio di ritorno

Giappone: Viaggio di ritorno

Svegliarsi presto, tonti, con la consapevolezza di terminare un sogno di due settimane è una sensazione strana. Sai che devi farlo per forza e che se ci pensi troppo rischi di rimanere lì e perdere l'aereo, quindi vai avanti di inerzia, spinto dal senso di dovere.

Mi ricordo abbastanza poco del viaggio (breve) Kyoto-Osaka, se non la parte finale, quella da Osaka città all'aereoporto situato su un'isola artificiale costruita appositamente. Mi ricordo poco, forse perchè in quel momento avevo la testa immersa nei ricordi dei giorni precedenti.

Mentre passiamo sul ponte riesco solo ad ammirare per la prima volta il mare giapponese, che diciamocela, non è fra le cose più caratteristiche del Giappone, almeno ad Osaka.


L'areoporto è iperfuturistico, ordinato, pulito. Dopo aver fatto il check-in andiamo direttamente nella zona d'attesa del nostro gate (ci abbiam messo un po' ad arrivarci), ma siamo decisamente in anticipo. Non ci resta che aspettare, fissando la tv, come se fosse l'ultima cosa che ci potesse far capire di essere ancora in Giappone.


Pensare di avere davanti 13-14 ore di viaggio per andare via da un posto così bello metteva grande tristezza....ma c'era poco da fare. Saliamo sull'aereo e iniziamo a vedere un po' di film che l'Alitalia ci proponeva: Il curioso caso di Benjamin Button, The International e The Millionaire e un film con Samuel L. Jackson che faceva il poliziotto rompipalle con una coppia di vicini appena arrivati nel quartiere. Tutti film nuovi che non avevo mai visto prima e che quindi inevitabilmente se mai li riguarderò mi faranno pensare al Giappone.

Il viaggio di ritorno, seppur lungo, scorre via più facilmente e velocemente di quello di andata.

L'arrivo a Roma è stato traumatico: erano bastate due settimane per farci abituare alla gentilezza, alla pulizia, al rispetto, e alla sicurezza che si respirava in Giappone...tutte cose scomparse di colpo appena messo piede in quel di Fiumicino... anche solo il passaporto: l'arigato con inchino e sorriso si è trasformato in "paf" del passaporto sulla mano e chiacchera del controllore con il collega a fianco...

Dopo circa 1-2 orette all'areoporto di Roma prendiamo l'aereo per Bologna...tutto era finito.

giovedì 17 giugno 2010

Giappone: Kyoto - Ultima sera

Tornati da Nara un po' tristi decidiamo di perderci all'interno della stazione di Kyoto...non era nostra intenzione, ma alla fine siamo riusciti a perderci. E' circa ora di cena e quindi approfittiamo di un ristorante in cui si mangiano enormi piatti di spaghetti.


Con la pancia bella piena continuiamo il nostro viaggio all'interno della futuristica stazione e dopo una mega vetrina piena di torte finte e un salto in una sorta di mini market finiamo in una zona (penso che sia una sorta di centro commerciale all'interno della stazione) in cui siamo rimasti per circa un quarto d'ora a fissare una fontana che, attraverso un preciso algoritmo pre-programmato, riusciva a realizzare figure d'acqua in movimento.


Poi finalmente riusciamo ad uscire e decidiamo di fare un giretto attorno alla stazione di Kyoto. Provate a pensare come è da noi solitamente la zona nei paraggi della stazione...degrado assoluto. Ecco a Kyoto tutto ciò è inesistente...tranquillità a livelli estremi, pulizia...
Incontriamo un mini tempietto pieno di lanterne arancioni, un minimarket e strade semi-deserte.
Un' ultima foto alla torre di Kyoto (che sembra un po' il candelabro di Monopoli, no??)


E poi tutti a letto, la mattina dopo sveglia molto presto per prendere il treno per Osaka.

mercoledì 16 giugno 2010

Giappone: Nara

Sabato 6 Giugno è l'ultimo giorno intero del viaggio ed infatti aleggia un senso di tristezza, nonostante la splendida giornata in quel di Nara.

Partiamo dalla stazione di Kyoto dopo aver fatto colazione da Mr. Donuts e dopo circa un'oretta (se ricordo bene) arriviamo a Nara.

La prima impressione non è di quelle che ti lasciano a bocca aperta, sembra che sia una cittadina normalissima. L'attrazione principale infatti non è la città ma il parco che si trova a circa 1/2km dalla stazione. Andiamo a piedi e notiamo subito dei ragazzi che offrono un "passaggio" su delle carrozzine trainate a mano. Era anche abbastanza caldo e mi chiedevo "ma come fanno?".

Più ci avviciniamo alla zona del parco più ai fianche della via principale iniziano ad esserci delle bancherelle di souvenir, noi proseguiamo dritto (anche per voglia di ombra) ed entriamo nel parco. Iniziano i primi cervi. Sì, perchè il parco è famoso anche/soprattutto per la presenza di centinaia di cervi in piena libertà che si muovono fra i turisti. Su questo ci tornerò dopo. Infatti prima decidiamo di andare a vedere un paio di tempietti, che non vi sto a mostrare (ve ne ho fatti vedere già troppi, no?). Vi mostro invece una caratteristica lucertola (con colori tipo arcobaleno metallizzati) che non avevo mai visto qui da noi

Una volta terminata questa passeggiata più bosco e templi-oriented ci dirigiamo verso il tempio Todai-ji, l'edificio in legno più grande al mondo.
Per arrivare nella zona del tempio tagliamo per delle bellissime distese di verde, alternate da laghetti e ruscelli:
Più ci avviciniamo più aumenta il numero dei cervi affamati. Noi osserviamo e andiamo avanti fino alla zona del tempio Todai-Ji. E' veramente imponente e il prato esterno è di un verde perfetto (in questo periodo dell'anno)

All'interno del tempio sono tre le attrazioni principali. Quella più importante è sicuramente il grandissimo Buddha di bronzo, alto quasi 20 metri e che occupa tutta la zona centrale del tempio. Due attrazioni minori ma sicuramente interessanti, sono dei modellini/ricostruzioni in legno del tempio (con tanto di minimi dettagli) e una specie di colonna portante che presenta una sorta di passaggio da una parte all'altra della colonna (che sarà di 1 metro di diametro, almeno), dove i bambini facevano la fila per poter passarci in mezzo. All'interno del tempio ci sono altre decorazioni e buddha in oro (credo almeno che fosse oro..ma direi di sì).


Una volta usciti dal tempio ci sediamo su una panca in riva ad un laghetto ed in tranquillità iniziamo a guardare la mappa (era una fotocopia che davano al centro informazioni in stazione) per organizzare un po' il da farsi. Ad un certo punto arriva un cervo che mi strappa letteralmente la cartina dalla mano ed inizia a mangiarsela.... incredibile :D... speriamo che non gli abbia fatto male...

Dopo questa scena memorabile, passiamo una mezz'ora buona a fissare il laghetto, i cervi, il verde, ripensando a queste due settimane stupende ma che purtroppo stavano terminando.
Decidiamo di alzarci per non intristirci più del dovuto e vi muoviamo nuovamente in direazione della stazione. Prima però ci fermiamo nella zona di un'altro tempio: il Kōfuku-ji che si trovava a fianco della via principale. I cervi sono ovunque!

Altro aspetto interessante del Giappone è quello relativo ai tombini che trovate per strada, non ho osservato per bene se è ovunque così, ma di sicuro quelli di Nara sono personalizzati:


Passiamo il viaggio di ritorno con "Once" dei Nightwish (che a me non piacciono...) nelle orecchie, guardando fuori dal finestrino il tramonto sulla campagna, come a rappresentare la fine del viaggio:
Insomma, è inutile...la tristezza e la nostalgia di quando avevamo ancora davanti 14 gg da vivere intensamente era tanta...e le facce, alla stazione di Kyoto, davanti all'hotel, lo dimostrano:
Ci aspetta l'ultima sera...

martedì 15 giugno 2010

Giappone: Kyoto - Padiglione d'oro e padiglione d'argento

Purtroppo abbiamo prenotato solo per due notti al ryokan e la mattina presto dobbiamo andare via e spostarci nell'ultimo hotel: il Granvia, scelto per posizione ottimale (è all'interno della mega stazione).

La signora ci chiama un taxi che aspetta insieme a noi sotto la pioggia (:O), naturalmente salutiamo e ringraziamo più e meglio che riusciamo. In 5/10 minuti il taxi ci porta alla stazione. Ci attende uno scenario completamente opposto rispetto al ryokan. Un po' come chiudere il cerchio e tornare al lusso e modernità del Grand Prince Hotel di Tokyo. Intanto la stazione è veramente futuristica, poi anche l'albergo dà l'impressione di essere tenuto benissimo, tanto che ci è sembrato di notare che ad ogni piano ci fosse sempre una guardia che andava avanti indietro per il corridoio.

Lasciamo le valigie in camera e usciamo per la gita di giornata: il padiglione d'oro (Kinkaku-ji) e il padiglione d'argento (Ginkaku-ji). E' arrivato il momento di prendere il primo autobus sul suolo giapponese. Sì, perchè la metro a Kyoto è meno utilizzata rispetto agli autobus. Prendiamo l'autobus direttamente in stazione, dopo aver consultato una mini guida sulle linee dei bus. Gli autobus all'interno sono decisamente diversi dei nostri e il pagamento non si effettua tramite il biglietto, ma alla fine quando si esce bisogna mettere le monete in una macchinetta situata a fianco del conducente. Della serie...lì si fidano, da noi una cosa del genere è infattibile.

Arriviamo dopo venti minuti buoni alla fermata del Padiglione d'oro ed entriamo nel parco (costa qualcosa, ma pochissimi euro...4 circa mi pare). Pioveva abbastanza ma siamo riusciti a fare qualche bella foto, fra cui:
Non siamo rimasti tantissimo e rimaneva ancora un bel po' di tempo, quindi decidiamo di andare verso il Padiglione d'argento che si trova quasi dalla parte opposta della città. Prendiamo l'autobus che taglia un po' per il centro della città ed abbiamo l'occasione di vedere altre scene di quotidianità della vita giapponese.
Dalla stazione più vicina al padiglione d'argento c'è da percorrere qualche centinaio di metri lungo una via dove abbiamo mangiato delle belle porzioni di riso (ora non ricordo...radicchi mi pare..).

L'attrazione principale del Padiglione d'argento non è tanto il tempio (che purtroppo era anche in restrutturazione) ma il bellissimo giardino zen che lo circonda. Tenuto benissimo.


Successivamente torniamo verso l'albergo. Prima però ci fermiamo all'interno della stazione da Mister Donut (catena specializzata in dolciumi vari) a prendere qualcosa da mangiare. Talmente buoni i dolci che la mattina dopo (e anche quella dopo? non ricordo) abbiamo fatto colazione lì. Questa era la camera, da qui si vede solo in parte ma dal finestrone c'era una discreta vista su Kyoto.

Giappone: Kyoto - Fushimi Inari

La prima vera giornata a Kyoto decidiamo di andare a vedere la famosa zona dei torii rossi/arancio. Una delle attrazioni principali del Giappone.

Usciamo dal ryokan e ci muoviamo (dopo aver chiesto spiegazioni alla ragazza del ryokan) verso la stazione della metro. Per farlo ci facciamo a piedi tutta la via principale e ci gustiamo un po' Kyoto by day.

Il viaggio in metro è durato circa un quarto d'ora se non ricordo male. La metro di Kyoto è molto meno affollata rispetto a quella di Tokyo.

Scesi dalla metro, prendiamo subito un cono gelato e ci incamminiamo verso l'entrata della passeggiata dei torii rossi (chiamiamola così va..). Quel giorno era caldino, c'era anche più sole del solito e il poco cibo/mega passeggiate dei giorni precedenti si faceva sentire, infatti ad un certo punto ho avuto un leggero giramento di testa, subito passato grazie ad una bella coca cola fredda, prontamente acquistata in uno dei mille distributori (sono ovunque...ve lo ripeto). Dopo 5 minuti a bere, seduto su un muretto ci incamminiamo più forti che mai, ancora ignari (o "Inari"?? si, lo so....bruttissima) della quantità industriale di scale e scalini in salita che ci aspettavano.

Prima di iniziare il vero percorso ci si ritrova in un piazzale con qualche tempietto e qualche bancarella di quelle che vendono oggetti porta fortuna ecc.. ne compro uno che protegge dagli incidenti dato che il viaggio di ritorno era lì che si avvicinava...

Dopo di che inizia il percorso ed è subito dubbii: destra o sinistra??

Non so perchè, forse per masochismo, dato che era in salita, scegliamo di andare a sinistra (almeno...se ricordo bene...). Iniziamo un'ascesa fra scalini, torii e qualche insetto di troppo.

Fino ad arrivare ad una sorta di "zona sosta" a metà del percorso, con tanto di distributori e una bella vista su Kyoto:
Già piuttosto distrutti e accaldati decidiamo, dopo 5 minuti di pausa, di proseguire...e... altri scalini, altri toori, per fortuna sempre (o quasi) in mezzo al bosco. Fino a quando, superata la cima, iniziamo finalmente la discesa, tipo giro ad anello.
Nella parte finale della discesa però decidiamo di cambiare strada e finiamo in una zona dove c'era un laghetto con delle tartarughe. Vi mostro la mappa stilizzata del percorso.
Tornati più a valle ri-prendiamo la metro (a proposito molto caratteristici i passaggi a livello giallo-rosso-neri...in 1 minuto chiudono, passa il treno e riaprono...qui da noi se va bene 5 minuti...) per tornare in centro. Nel muoverci nuovamente verso il ryokan (la stanchezza si faceva sentire) prima passiamo su un ponte con vista caratteristica:
E poi per alcune vie interne di Kyoyo, fra cui quelle famose piene di negozi con una sorta di tetto bianco, tipo tunnel. Troviamo anche qui un fast food della catena "First Kitchen" e mi prendo non uno ma due piatti di pasta (solita carbonara). Torniamo poi verso il ryokan passando per alcune vie interne piene di fascino.

lunedì 14 giugno 2010

Giappone: Kyoto - Arrivo e ryokan

Usciamo dalla stazione (futuristica) di Kyoto ed è buio. Proviamo ad orientarci per capire dove andare per arrivare al ryokan Watazen.

Piccola premessa, inizialmente avevamo prenotato al Watazen, poi circa 1 settimana prima della partenza ci hanno avvisato che avevano dovuto prenotare per una comitiva e che non c'era più posto e che ci avrebbero spostati al ryokan Nishitomiya allo stesso prezzo, nonostante quest'ultimo fosse di livello superiore. Bene così, no?

Insomma, proviamo ad orientarci, guardando mappe e mappette...non ce la facciamo, non riusciamo a capirci nulla, tutte vie con Dori, vie parallele e perpendicolari...mah.. chiamiamo un taxi.

Anche qui il taxista era un signore distinto con i soliti guantini bianchi. Arriviamo davanti al Watazen, perchè ci avevano detto che ci avrebbero portati loro al Nishitomiya. Una volta li però non ci capiamo e allora il tipo del Watazen dice qualcosa al taxista che ci porta davanti al Nishitomiya. Già dall'ingresso ci rendiamo conto di essere in un ryokan con i fiocchi. Ci offrono subito il the mentre prendono i nostri dati e poi ci accompagnano nella nostra stanza...e che stanza!! Se il ryokan di Takayama valeva 10, questo valeva 15! Saletta relax con tanto di stereo e cd messi a disposizione (roba sdolcinata... Celine Dion... per fortuna avevo i My Bloody Valentine con me) e una zona "futon"...tavolino ecc.. veramente grande.



Una volta esplorato come si deve la stanza decidiamo di fare un veloce giro serale (era già tardino) per Kyoto. Il ryokan è situato in una delle tantissime viuzze perpendicolari alla via principale. La viuzza è buia, poca luce, ma molto caratteristica. Questo è il ryokan visto da fuori... incantevole.



Ci fermiamo in un McDonald's perchè comunque non avevamo cenato (eravamo in treno) e osserviamo subito un po' di differenze rispetto a Tokyo.. Kyoto ha meno grattacieli e per certi versi è più normale. Rimane però il fascino tipicamente giapponese, di tranquillità e sicurezza.

Andiamo a letto, il giorno dopo dobbiamo scarpinare (non sapevamo ancora quanto) al Fushimi Inari e i suoi torii rossi.

Giappone: Viaggio da Takayama a Kyoto

Ogni volta che lasciamo un posto c'è sempre un po' di tristezza dentro di noi. Ma purtroppo sono solo due settimane di viaggio ed è impossibile vedere tutto con calma.

Lasciamo Takayama nel pomeriggio per andare a Kyoto, l'ultima meta "fissa" del nostro viaggio.
Non avremo mai pensato di fare tutto il viaggio da Takayama a Nagoya praticamente in prima fila. Riuscivamo a vedere tutto come se fossimo a fianco del conducente.

A proposito di conducenti, ne approfitto per parlarvi un'attimo di una delle cose che noterete subito arrivati in Giappone. Tutti i conducenti di metro/treno e anche tutti gli addetti delle stazioni fanno gesti strani. Quelli a terra sembrano puntare le telecamere di sicurezza facendo dei segni con le mani.

Abbiamo potuto osservare il conducente del treno fare gesti che chiamerei "direzionali" circa ogni 2-3 minuti e ad ogni mini stazioncina in cui si fermava. Aveva un foglio con tutte le fermate alla sua sinistra e ogni volta muoveva le dita in modo iper-plastico e iper-veloce su questo foglio. Tutto ripreso sul video... a proposito le foto di questo post sono tutte prese dal video (e quindi di qualità scarsina).

Questo è quello che vedevamo dal sedile:

Questo è uno dei paesaggi tipici della "campagna" giapponese...

Questa invece è un'istantanea dei tantissimi gesti del conducente

Da rimarcade anche i rumori tipici del viaggio...i "din din din" dei passaggi a livelli di queste stazioncine in mezzo alla campagna....belli!
Dopo il cambio di treno (più moderno) inizia a calare il sole e arriviamo alla stazione di Kyoto con il buio.

domenica 13 giugno 2010

Giappone: Takayama - passeggiata diurna

Ci svegliamo con le signore del ryokan che bussano alla porta per portare la colazione. Già ho fatto fatica a mangiare certe cose per cena, figuratevi la voglia che avevo appena svegliato... infatti abbiamo lasciato quasi tutto lì.

Usciamo dal ryokan e ci accoglie immediatamente un'atmosfera diversa da quella della sera precedente. La strada principale e le viuzze a fianco sono piene di gente!! Takayama è famosa per una serie di casette antichissime di legno che ancora oggi sono tenute veramente bene, alcune delle quali sono dei veri e propri negozi. Sul momento preferiamo non fermarci (a parte un negozio di vestiti di fronte al ryokan dove E. ha comprato una maglia ed ha dovuto svegliare l'anziana commesa che poretta, stava facendo un sonnellino) e tirare dritto per quella che era la nostra meta, ovvero una passeggiata che attraversava vari templi/shrine.

Continuando sempre dritto per la via principale si arriva più o meno alla partenza di questa passeggiata. Noi però prima abbiamo salito una serie di scale e ci siamo trovati nel cimitero di Takayama. Anche se può sembrare una cosa strana, mi è piaciuto molto, tutte le tombe sulla parete abbastanza aspra della collina. Il pezzo più suggestivo è stato quando arrivati in cima, si poteva osservare la vallata opposta a Takayama...casette e scene di vita quotidiana.

A questo punto riscendiamo e partiamo veramente per la passeggiata ed iniziamo a vedere i primi templi


E qui iniziano i problemi...ad un certo punto il "sentiero dei templi" (chiamiamolo così per comodità) torna sulla strada statale. Pensando che la strada fosse quella giusta seguiamo convinti una scolaresca "in gita" che ci aveva preceduto dall'inizio della passeggiata e ci ritroviamo.... davanti ad una scuola. Ci siamo persi... per fortuna a pochi metri c'era la solita mappa. Iniziamo a guardarla quando dietro di noi si accosta una macchina. Erano due signore (o forse madre e figlia) che ci chiedevano se avevamo bisogno di aiuto e alla fine (anche se non c'era bisogno) ci hanno dato un passaggio fino a dove dovevamo andare (anche se per loro non era in strada...). Gentilezza allo stato puro!! E in Italia non mi sarei mai fidato di due sconosciuti che ci davano un passaggio...in Giappone sì! Tra l'altro mi sono dimenticato di dirvi di un'altro episodio simile: alla stazione di Tokyo (non ricordo se in partenza per Nikko o verso Nagoya-Takayama) un giapponese vedendoci un po' spaesati ci ha chiesto se avevamo bisogno di aiuto e ci ha accompagnati fisicamente fino al binario. Tra l'altro era appena tornato dall'Italia (finale Champions League a Roma) e parlava un po' di italiano.

Va beh torniamo a noi.. a questo punto decidiamo che era giusto il momento di girare un po' per Takayama città, casette, viuzze, studentesse in divisa in bicicletta che tornavano da scuola (con i loro mille pensieri di vita quotidiana) ecc ecc..Dai vi posto una foto, anche perchè c'è l'unica Fiat Punto che ho visto in Giappone:


Dopo di che abbiamo iniziato un giro (ripetuto due volte) delle viuzze antiche piene di negozi. Ci siamo fermati anche in una specie di superpercato e abbiamo mangiato il tipico cono-gelato che si trova in Giappone (se ci andrete capirete di cosa parlo...deve essere una catena specializzata, un po' come le crepes al gelato a Tokyo). La foto qui sotto per fare vedere un po' il turismo (decisamente poco ggggggiovine)
E così era arrivata l'ora di prendere il treno in direzione Kyoto. Prima però siamo tornati in Ryokan per pagare e salutare. E. ha pure acquistato la yukata che davano nel ryokan che in teoria non era in vendita ma alla fine abbiamo contrattato per una quarantina di euro. Sempre prima di prendere il treno ci siamo fermati nella zona del tempio con un grandissimo e antichissimo esemplare di ginko biloba. Nelle immagini, il ginko (che da quel che sto studiando in giapponese significa anche "banca") e lo strano simbolo di Takayama:

Arriviamo in stazione ancora ignari del viaggio molto particolare che ci stava attendendo.

Giappone: Takayama - Ryokan e passeggiata serale

Il ryokan (Tanabe) si trovava sulla via principale di Takayama. Fin da subito ci hanno accolti come fossimo degli dei. Inchini ovunque, "please" ogni due secondi, caffè offerto e mini giro all'interno del ryokan con spiegazione di 5 minuti buoni sugli onsen e sulla differenzazione uomo-donna (sul momento non abbiamo capito nulla...annuivamo e basta).

Poi ci hanno fatto vedere la camera e iniziamo a capire il perchè del prezzo così elevato. Se quello di Nikko era carino ma decisamente piccolo, qui la stanza era più grande con il bagno tipico con tanto di doccia : prendi acqua, mettila dentro il recipiente, insaponati e poi buttati l'acqua addosso...da ripetere più volte. A fianco c'era anche una vasca in legno quadrata.
Avevamo la vista un giardinetto esterno.

Sul tavolo erano presenti due tazzine con the... a me non è piaciuto per nulla e mi è rimasto il sapore agro in bocca per ore e ore. In tutta la stanza c'era un forte profumo di erbe aromatiche. Il tempo di ambientarci un minimo che iniziano a portare la cena. Per tutto il viaggio ho cercato di evitare stranezze/sushi e compagnia (sono schizzinosissimo) ma questa volta non c'erano scampi.

Entrano due signore (ho visto solo signore di una certa età all'interno del ryokan, tutte vestite all'antica) e iniziano a preparare il tavolo e portare le porzioni o a cuocere "live" un piatto di carne e verdura.
Alla fine ho finito il riso, mangiato un po' di carne, granchio e un po' di noodels verdi.
Finita la cena rientrano le signore e ci dicono qualcosa, probabilmente sul fatto che non avevamo mangiato tutto (tantissimo, come s può notare) quello che ci avevano portato, dopo di che hanno aperto un'armadio e tirato fuori i futon, "montati" in tutta fretta ma con un rigore incredibile:
Nonostante la stanchezza si stava facendo sentire e nonostante i futon fossero molto invoglianti, decidiamo di fare un'uscita serale.
Non ci saremo mai aspettati un'atmosfera del genere: arietta fresca, silenzio assoluto, nessuno in giro. Solo qualche luce generata dai semafori, lampioni e dai distributori di bevande. Atmosfera veramente magica. Ci facciamo delle foto sotto delle statue molto strane situate su un ponticello e in quelle sagome in cui c'è il buco per il viso. Vi faccio vedere la foto con me in mezzo all'incrocio stradale, assolutamente tranquillo...tanto non passava nessuno.

E già che ci sono vi posto anche una foto dei millemila distributori sparsi per tutto il Giappone, anche nei posti più impensabili.


Dopo questa bellissima passeggiata andiamo a letto, dopo aver visto ancora un po della Città Incantata, come la sera precedente a Nikko.

Giappone: Viaggio da Nikko a Takayama

Premessa: quando abbiamo organizzato le tappe del viaggio (cioè circa dal mese prima della partenza) non sapevamo bene come funzionasse tutto il sitema ferroviario e di comunicazione fra le città. Non sapevamo quanto tempo ci si metteva da Nikko a Takayama.... non sapevamo che dovevamo ripassare da Tokyo e passare tipo 7 ore in treno...

Anche in questo caso, poco male, perchè, a costo di ripetermi, ogni minima esperienza in Giappone ha la sua bellezza..

Partiamo presto armati di valigie e coca-cola e rifacciamo il tragitto Nikko-Utsunomiya-Tokyo a ritroso. Vi mostro un ritratto di vita quotidiana di Tokyo estrapolato dal video che abbiamo girato...è bello passare a grande velocità e riuscire comunque a fare un'istantanea di quello che succede intorno:

A Tokyo poi prendiamo per la prima volta uno dei treni superveloci (Shinkansen, che in realtà è il nome della rete ferroviaria). Bianco...slanciato...un proiettile. Molto bello vedere il suo riflesso sulle pareti di vetro dei grattacieli di Tokyo. Ah, prima della partenza è veramente bello vedere gli addetti alle pulizie che entrano 5 minuti prima dei passeggeri per pulire i vari vagoni e per cambiare la direzione dei sedili a seconda del senso di marcia. Intanto noi passeggeri, tutti in fila....scene che in Italia (pulizia compresa) sarebbero impossibili.

Il viaggio poi prosegue, sgranocchiando dei Mikado (original direi...) seguendo la zona costiera del sud del Giappone, passando anche vicino al Fujiyama (anche qui immagine presa dal video):

E' veramente enorme, nonostante fossimo sicuramente a decine e decine di km di distanza era davvero imponente. Ad accompagnarci durante il viaggio la musica dei Mono, cullava questi paesaggi, a volte rilassanti a volte più crudi, proprio come loro musica. Proseguiamo sullo Shinkansen fino alla città di Nagoya, dopo di che prendiamo un trenino locale verso Takayama.

Anche qui e ancora maggiormente rispetto a Nikko, abbiamo l'opportunità di osservare bene il panorama sempre più collinare (quasi da valle alpina a volte), verde e in contrpposizione con i grattacieli di Tokyo. La foto, come le precedenti due è uno screenshot del video che abbiamo girato.


Una volta arrivati a Takayama la prima impressione non è stata spettacolare, nel senso che ci sembrava abbastanza "normale", poi è bastato infilarsi nella via principale per capire che si trattava di un paesino veramente unico. Arriviamo a piedi fino al ryokan dopo circa 7 ore di viaggio da Nikko, ma di questo vi parlerò nel prossimo post.

sabato 12 giugno 2010

Giappone: Nikko - templi e passeggiata

Una volta appoggiate le valige nel ryokan, spinti dalla fame e anche dal poco tempo a disposizione (siam partiti la mattina dopo) abbiamo cercato un posto per mettere qualcosa sotto i denti. Ne abbiamo approfittato per vedere un po' la cittadina.
Era la prima volta che vedevamo una città diversa da Tokyo, l'atmosfera che si respirava, il verde e tutto il resto rendeva tutto magico.

Quasi la totalità del turismo di Nikko deriva dai templi (patrimonio UNESCO mi pare) e quindi a parte quello in città non c'è tantissimo. Siamo riusciti a trovare però un bel localino, simil pub/rifugio con gestione familiare.

Successivamente ci siamo incamminati verso la zona turistica. Prima di addentrarci più all'interno abbiamo visitato la zona dei Templi che c'è subito all'entrata dove si fa il biglietto. Ora la memoria può sbagliare, ma mi pare si potesse scegliere se prendere il biglietto per tutte le attrazioni o anche singolarmente. Noi abbiamo preso il biglietto completo che era formato mi pare da 6 attrazioni diverse (alcune zone comunque richiedono un ulteriore ticket).

La prima tappa è un bellissimo giardinetto zen:
E' una specie di percorso obbligato, si entra, si segue il sentierino e si esce da dove si è entrati. Una volta usciti di fronte ci troviamo il primo grande tempio (non chiedetemi i nomi..) con tanto di religiosi in simil preghiera. Si poteva visitare all'interno anche se gli interni dei templi non sono fra le cose che mi hanno impressionato maggiormente del viaggio.
Proseguiamo e finiamo ad un mega bivio. O sinistra o dritto. Alla fine siamo andati a sinistra, e ci siamo ritrovati in un'altro complesso di templi. alcuni raggiungibili dopo svariate scale (i bimbi giapponesi salivano al doppio della nostra velocità...e senza fiatone)
Questo era uno dei tanti, se non ricordo male quello più in cima, quello al termine delle scale


Riscendiamo le scale e ci rimuoviamo nella direzione precedente seguendo anche altre persone... guardate che bello:
Ah proprio nel parchetto di uno di questi tempi ho visto il calabrone più grande che abbia mai visto in vita mia...veramente enorme....un po' paura!
Vi mostro anche questa foto perchè credo sia uno dei monumenti simbolo di Nikko... (magari mi sbaglio).
Dopo altri templi (e scale) decidiamo di andare....a perderci!
No scherzo...diciamo che volevamo andare a vedere il monumento delle tre scimmiette (oddio non so neanche se esiste, vado a memoria) e ci siamo trovati in una strada che affiancava il fiume da una parte e un sentierino in mezzo al bosco dall'altra.

Dopo una prima parte sull'asfalto decidiamo di seguire il sentierino (fatto di sassi "piatti" incastrati) e di addentrarci maggiormente all'interno. Abbiamo visto ad un certo punto un qualcosa che somigliava a tre scimmiette ma sono sicuro che non fosse quello. L'atmosfera era veramente magica... soli...in un bosco del Giappone...il silenzio...bello bello!
Verso la fine il sentiero si è trasformato in... altre scalinate (che portavano ad un'altro tempietto...però guardate che bello...ancora oggi a pensarci mi vengono i brivi
Arrivati "in cima" torniamo giù anche perchè iniziava a farsi una certa ora...mi ricordo che appena tornati in città ci siamo seduti sul muretto del parcheggio alla base della zona dei templi (che è una zona collinare) e lì ho provato uno dei più forti dolori ai piedi mai provati! Dopo 5 minuti di pausa decidiamo di tornare nella zona del "pub/rifugio" per la cena. Alla fine però ci siamo fermati in un ristorante.... cinese...! Si lo so non aveva senso, ma non c'erano tantissime altre alternative. Ho mangiato crocchette di pollo...mancavano di sale.

Tornati al ryokan (che non vi ho detto, era piccolino, ma veramente carino) ci siamo messi subito a letto a (ri) guardare La Città Incantata di Miyazaki che avevamo sul netbook che ci eravamo presi dietro. Dopo poco ci siamo addormentati, la mattina dopo ci aspettava un bel viaggio...da Nikko a Takayama.

Giappone: Nikko - viaggio e arrivo

Ci alziamo abbastanza presto per prendere il treno in direzione Nikko. Nikko è una cittadina a circa 130 Km a nord di Tokyo.

Il treno, bello, arrivava fino a Utsunomiya, una città (almeno all'apparenza, dalla stazione) piuttosto industriale. Da Utsunomiya in poi non cambia solo il paesaggio (sempre più verde e collinare) ma anche la linea ferroviaria. Infatti alla stazione di Utsunomiya dobbiamo cambiare treno e prendere la Nikko Line (sempre JR, quindi con il JR Pass si va tranquilli):


Il trenino che andava da Utsunomiya a Nikko era molto carino e tipico. Non c'erano i soliti sedili ma delle comode panche ai lati, rivestite di tessuto rosso. Vi mostro prima la foto dell'interno e poi un'istantanea del panorama che si poteva osservare fuori dai finestroni (sono prese dal video e quindi la qualità è quella che è)

Una volta arrivati a Nikko abbiamo preso un taxi verso il Ryokan "Annex Turtle Hotori An". Era la prima volta che andavamo in taxi in Giappone. Le portiere si aprono da sole e il taxista (stereotipo che poi si ripeterà in altre occasioni) era un uomo piuttosto anziano, di quelli dall'atteggiamento serio e rigoroso. Guanti bianchi, mani al volante e poche chiacchere (forse perchè eravamo stranieri... dei gaijin).

Purtroppo di Turtle ci sono due stabili diversi: il Turtle-Inn e l'Annex Turtle Hotori An. Il taxista ci ha lasciati al Turtle-Inn, entriamo dentro ma dopo poco ci dicono che l'altro Turtle era circa 300 metri più avanti. Poco male, visto che in questo modo abbiamo avuto l'occasione di fare subito due passi (con valigione a seguito) in mezzo a questo bellissimo paesaggio:


Una stradina in mezzo al verde con un fiumiciattolo a caso.... certo che vivere in un posto del genere sarebbe fantastico.


Arriviamo al ryokan (ne parlo poi nel prossimo post) e appoggiamo le valigie