martedì 8 giugno 2010

Giappone: Tokyo - Ginza e Shibuya

Il giovedì della prima settimana inizia con un risveglio lento è affannato. Anche il tempo metereologico era peggiorato con pioggia abbastanza insistente.

La mattina l'abbiamo passata in albergo, sia in camera (con un bel caffè di quelli polverina+acqua calda, comprato il gg prima al combini) che in giro per l'hotel.

Così fino all'ora di pranzo quando per un motivo o per l'altro sono costretto ad andare a prendere da mangiare dal McDonalds della BelleVie per poi tornare a mangiare il tutto in Hotel. Semberà stupido, ma quella mezzora passata così, completamente solo in mezzo a Tokyo, a migliaia di km da casa, dove tutto è diverso (migliore) è stato uno dei momenti di svolta del viaggio. Una sensazione unica....
Questo sono io (fotografato da E dalla finestra della camera dell'hotel) che sto tornando con il cibo.


Dopo aver mangiato, nonostante la pioggia, decidiamo di andare a Ginza, uno dei quartieri più lussuosi di Tokyo. Non seguo la moda, ne mi interessa ma a quanto pare è uno dei quartieri più famosi al mondo in quell'ambito...ed infatti era pieno zeppo di mega negozi di abiti firmati.

E non solo... infatti abbiamo perso un'oretta all'interno di una mega cartoleria a più piani dove c'era davvero di tutto ed ogni piano era specializzato in qualcosa. Abbiamo passato buona parte del pomeriggio a Ginza fra negozi e negozietti, fra cui uno di giocattoli molto bello. Ovviamente non potevano mancare le foto al palazzo della Apple e a quello della Casio:



A proposito di stranezze, per la prima volta (magari lo fanno anche altrove e...) ci è capitato di ricevere, dopo l'acquisto di un prodotto, una bustina di plastica (figa) con tanto di protezione (tipo gomma piuma) per le mani.


Di seguito abbiamo preso la metro per andare al quartiere Shibuya, quello del famosissimo incrocio ipermegafrequentato. Un salto abbastanza veloce (ci siamo poi tornati il gg dopo), giusto il tempo di mangiare un piatto di pasta nella catena First Kitchen (spaghetti alla carbonara, veramente buoni) e di andare all' HMV dove ho acquistato tre cd ("Loveless" dei My Blood Valentine" l'ho comprato il gg dopo): uno dei Red Hot Chili Peppers (il mio gruppo preferito quando ero adolescente, una decina d'anni fa) in versione Giapponese, uno dei Tool che volevo comprare da tempo e "Hymn To The Immortal Wind" del gruppo giapponese Mono. Non potevo non comprarlo (era uscito da un mesetto), dato che ero lì in Giappone era un'acquisto obbligato. Bella la scena di quando ho chiesto se avevano l'album dei Mono, ho dovuto dire "post-rock" perchè capisse.


Abbiamo poi ripreso la metro (è a Shibuya che fa l'ultimo tratto all'aperto, giusto? Non ricordo benissimo) per tornare in albergo e gustarci i ricordi di questi primi giorni giapponesi.

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